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La Funicolare Verticale > Velate (Varese)
A pochi passi da Varese

© ART&RUN 2022

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INTRO:

Guardando verso il campo dei Fiori, a fianco dell’abitato del Sacro Monte di Varese, si scorge una linea pressoché dritta che taglia il versante sud della montagna: si tratta dei consunti gradoni della vecchia funicolare che collegava la valle del Vellone con il Monte Tre Croci.


INTRO STORICA:

Sono una testimonianza di un periodo storico, la Belle Èpoque, che ebbe il suo inizio dopo la fine della guerra franco-prussiana del 1870 e diede vita ad un periodo di pace e prosperità un po’ in tutta Europa almeno fino allo scoppio della prima guerra mondiale. Fu un periodo di fermento e di profonda innovazione tecnologica. Le condizioni di vita migliorano notevolmente (almeno per una parte della popolazione) e c’era la convinzione che il progresso avrebbe potuto risolvere ogni problema.

Le nuove scoperte scientifiche si susseguirono rapidamente: la diffusione della pastorizzazione, le automobili in un numero sempre più cospicuo in giro per le strade, la prima lampadina, la radio, solo per citarne alcune...ma soprattutto, cambiarono le abitudini. La parte più agiata della popolazione iniziò ad usufruire del tempo libero.
Nacquero in quegli anni le prime località turistiche, si iniziava a fare sport, il 1896 fu l’anno della prima edizione delle Olimpiadi moderne.

Anche il varesotto era diventato un’ambita meta turistica, in particolare il massiccio del Campo dei Fiori. Fu così che si decise di costruire il Grand Hotel Campo dei Fiori, il ristorante Belvedere e la funicolare che permetteva di raggiungere questi luoghi, registrando un’affluenza in costante crescita proprio a cavallo tra le due guerre.

Dopo la Seconda guerra si ebbe un lento declino che portò alla chiusura prima della funicolare e poi del Grand Hotel nel 1968. Dismessa la funicolare, in eredità ci sono rimasti i gradoni che permettono oggi una piacevole se pur molto impegnativa ascesa verso il Monte Tre Croci.

GEOLOCALIZZAZIONE:

Punto di partenza per arrivare all’attacco dei gradoni della funicolare è l’antico borgo di Velate, nei pressi di quello che rimane dell’antica torre di guardia di Velate, costruita in epoca medievale e destinata a presidio militare della sottostante via per il Lago Maggiore.

PERCORSO:

Punto di partenza per arrivare all’attacco dei gradoni della funicolare è l’antico borgo di Velate, nei pressi di quello che rimane dell’antica torre di guardia del paese, costruita in epoca medievale e destinata a presidio militare della sottostante via per il Lago Maggiore. Mi lascio alla spalle l’iconografica torre e mi dirigo verso il centro del borgo, lambendo la chiesa parrocchiale di Santo Stefano. Arrivo dopo una breve discesa acciottolata nella valle del Vellone, dove seguo un sentiero ben tenuto e molto piacevole da correre, antipasto di quello che verrà dopo…

Con una piccola deviazione, in una suggestiva gola si possono poi ammirare le caratteristiche “Marmitte dei Giganti”, generate dall’incessante azione dell’acqua che ha scavato e modellato le pietre dandogli particolari forme.

Il sentiero arriva fin sotto il piazzale da dove parte la funicolare che porta al Sacro Monte, e passato sotto un arco in pietra, mi trovo davanti l’imponente verticalità dei consunti gradoni.

Le difficoltà maggiori nell’affrontare questa rampa, oltre naturalmente all’impietosa inclinazione dei gradoni, sono il fondo coperto di detriti pietrosi che rendono un po’ problematico l’appoggio e l’irregolarità degli stessi, sia in altezza, che in larghezza. Meglio non pensarci troppo e soprattutto, meglio non guardare! Testa bassa e mani sulle ginocchia e via in spinta, con il cuore che pulsa all’impazzata e i polpacci che urlano pietà.

Superata la galleria non illuminata che permette di passare sotto la strada che porta all’Osservatorio, sono quasi a metà strada e inizio a intravedere in alto la diroccata stazione di arrivo. Superata questa sfioro il Grand Hotel, prima di affrontare le ultime rampe del memoriale dedicato alle forze armate che porta alle 3 Croci.

Qui il premio mi aspetta, dopo 3,2 km e 640 metri di ascesa: il magnifico paesaggio di Varese e i suoi laghi...e nelle giornate terse, riesco a vedere anche lo skyline di Milano!

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